L’anno nuovo, siamo ormai tutti d’accordo che la partenza è a settembre, è ormai nelle sue funzioni principali. Scuola, mensa, ufficio, palestra, piscina dei ragazzi, calcetto, danza. Ma soprattutto, sono tutte attive: le chat delle mamme!
A che punto è la tua #resistenza?
Non ti proporremo nessuna strategia eversiva, nessuna sommossa tecnologica, consigli di App, Calendari digitali in grado di coordinare tutto, sistemi più o meno tecnologici ed intellettuali per poter sintetizzare le comunicazioni. No, sappiamo che per riuscire in questo intento dovresti partecipare ad una riunione di classe indetta appositamente, o peggio ancora una conversazione online che potrebbe durare verso l’infinito e oltre. Le nostre sono subdole strategie, per rimanere nel fango uscendone però con le scarpe pulite.
Ecco i dieci fondamentali punti per sopravvivere alle chat di classe:
- Va da se che la (o le) devi silenziare immediatamente
- Non abbandonare il gruppo, fa molto: “mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo”
- Non insecchionirti con risposte del tipo: “ah, nel senso di breve risata o di terza persona singolare rovesciata?”. Irritare significa creare altre discussioni, che portano ad altre conversazioni, che ti scaricheranno la batteria del telefono.
- Non rispondere MAI alla mamma ipocondriaca, quella che chiede se una precisa sintomatologia ipoteticamente riscontrata nel figlio sia un evidente primo passo per una quarantena di gruppo.
- Organizza un piccolo gruppo di genitori che come te non capiscono perché se una cosa è “ok” tutti devono rispondere “ok”, nascondendo l’informazione principale. All’interno di questo piccolo gruppo farete a turno per individuare la vera informazione e la condividerete tra voi.
- Ogni tanto, veramente ogni tanto, ringrazia la rappresentate di classe. Perché al di là del gruppo su Wapp si smazza tutte le riunioni e fa un gran lavoro. Una bella stretta di mano, resta comunque un’azione preferibile.
- Non iniziare a scrivere per poi non pubblicare Mamma/papà di […] sta scrivendo non passerà inosservato e se qualcuno poi si rivolge direttamente a te, dovrai rispondere.
- Contrariamente a quello che si crede, le emoticon possono toglierti da un sacco di situazioni imbarazzanti. Aiutano a dare il tono del tuo umore, in particolare alleggeriscono un eventuale tono piccato, ad esempio: “Ho capito 😀” è diverso da “Ho capito.”
- Quando si apre la conversazione “oggetto smarrito” rispondi solo se l’oggetto ricercato è finito nello zaino di tuo figlio, e fallo presente. In caso contrario, mai ma proprio mai, unirsi al gruppo dei no.
- Ultimo ma non ultimo, non arrabbiarti e ricordati #Sempre: che sorridere fa bene alla salute.